| Domenica 10 Giugno 2018 Gran Fondo Matildica
By Mario il pres.
Dopo lo Scalatore, c'è la Gran Fondo di Reggio. Il problema è che non ci sono relatori. In realtà due ci sarebbero. Enrico, ha già mostrato il suo talento, così come Carlo, ma ne l'uno, ne l'altro si sono fatti sentire. Giuli è impegnato con Antonella nei festeggiamenti del Ventottesimo anniversario di matrimonio, in riva al mare, mentre io sono oltre Alpe. Si deve, allora, far ricorso a Strava e a Facebook Ai nastri di partenza (si fa per dire, perché, ormai da due anni, si parte alla francese, ognuno quando gli pare), Silvio, Lello, Enrico, Dino, Marco e, pare, fuori concorso, Robbibonni con il fratello, per il medio (una novantina di chilometri), Carlo e LucaMor, per il lungo (centoventi) Non so se l'hanno fatta assieme. Silvio, Lello e Dino, ne sono certo. Sono presenti, uniti, a tutti i ristori: Forse Marco ed Enrico hanno fatto storia a se. Certamente insieme, lo sono stati Luca Mor e Carlo nel lungo. Carlo avrà frastornato Luca per tutto il tempo con le sue chiacchiere. Carlo è fatto così, quando non è impegnato alla morte nei suoi folli percorsi montani, che si va a cercare in tutta Italia e pure nei nostri Appennini, lui parla, parla.... Chi è con lui, non può che annuire con la testa, perché impegnato allo stremo sul percorso. Secondo me, così sarà stato per Luca. Caratteristica di tutti gli atleti della Ciclistica, è il fine corsa. Le foto ci dicono che i cappelletti della reggiana Gourmet, non hanno resistito all'attacco dei nostri eroi.
Giornata perfetta km 120 5,20 Partecipanti 9 ciclistica + 1 ospiti totale 10
Domenica 17 Giugno 2018
By Mario il pres.
Cominciamo questa relazione con i complimenti a Jack, Giacomo Tagliavini, per chi ancora non lo sapesse. Continua a mietere successi in provincia, regione, Italia. Ha stoffa, anche se il percorso è ancora lungo. E' nostro fratello, perché Daniele è uno dei papà della Ciclistica (cioè noi) e pure suo padre (o almeno ha preso la colpa), per cui Giacomo è nostro fratello.
La continuiamo la relazione, con i complimenti a Carlo. Come già detto in altre pagine, si va a cercare le rogne in tutta Italia. Dopo lo Zoncolan, dopo il Muro di Sormano, ha pensato bene di farsi un Bernina ieri e bersi un Mortirolo ed un Gavia, oggi. Non avrà parlato con nessuno, perché solo, ma credo che, anche se in compagnia, avrebbe interrotto le comunicazioni.
Oggi, la Ciclistica, aveva in programma un difficile e lungo Vetto, Cereggio, passo di Via della Croce ( o Valico di Cereggio), Taviano, Selvanizza, Lagrimone, Campora, Sasso, Traversetolo. Siamo partiti in numero limitato ( Silvio, Lello, Peppone, , Richi l'ospite, Giuli, Marco, RobbiBel, Enrico, Salvatore, Michi, Luca ed io) e fino a Vetto siamo stati assieme (per modo di dire, perché i prof, come al solito, arrivano alla fontana prima degli altri), mentre dopo abbiamo fatto scelte diverse. Marco, Salvatore, Lello e Giuseppe (sta pian piano andando in forma sotto le cure di Lello, il ragazzo), sono ritornati indietro, per poi andare alla ricerca del monumento a Scarponi, in quel di Canossa, io ho accompagnato (anche qua debbo aprire una parentesi, perché per accompagnare bisognerebbe stare con loro) Giuli, Enrico, Michele, RobbiBel e Luca Mor, fino al valico di Cereggio, per poi rientrare da Ramiseto, Atticola e di nuovo Vetto ( recuperando a San Polo il fondatore Vanni), mentre i sopra citati, con appena dietro Silvio e Richi, hanno fatto tutto il percorso stabilito. Non so come siano andati, Strava ci dice che nel rientro (scegliendo la Val Termina) hanno tirato come dei dannati, forse perché, visto il percorso lungo, l'ora mediana stava per arrivare. Silvio e Richi, sono certo, il passo lo hanno tenuto costante, seppure non esasperato. Noi altri (Vanni compreso), invece ci siamo tutti ritrovati in piazza piadina, insieme ad Eleonora panciona in continua crescita, ma sempre in bici. I ragazzo che nascerà o avrà in odio il mezzo, oppure sarà un campione.
Giornata perfetta km 100 3,50 Partecipanti 11 ciclistica + 1 ospiti totale 12
by Robbibonni DOMENICA, 24 GIUGNO. Non amo poltrire, ma .. che non ami le partenze all'alba è noto, ai più! 😁 Questa volta, però, anche sotto la spinta di mio fratello Riccardo, ho pensato valesse proprio la pena fare un'eccezione! Già, perché era in programma la classica di Monte Orsaro. Quindi .. sveglia di buon mattino - 5.30! - e via a pedalare! Confesso, con mia sorpresa oggi tante defezioni, così a Puianello ci ritroviamo in sette, Giuliano Sasa' Giorgio Tommaso Denis Ricky ed io. A Casina incontreremo Lello e Peppone, che opteranno in quel de La Gatta per la salita che porta a Carnola con rientro dalla statale, incontrando sulla loro strada Carlo ed Enrico. Giornata fresca e soleggiata. Arrivati a Villa Minozzo, sosta alla fontana e foto di rito, quindi di nuovo in sella per affrontare quella che sarà l'ascesa più impegnativa della giornata, la salita che dal centro del paese porta a Monte Orsaro, passando per Coriano e Santonio, una salita lunga e costante, con una pendenza intorno al 6/7% , con punte del 10% o poco più, immersi in un bellissimo scenario, in cui a farla da padrone è il Monte Cusna, la cima più alta dell'Appennino Reggiano. Ricky ed io arriviamo in cima in leggero ritardo rispetto a Giuliano Sasa' e Denis e qui - complici una serie di circostanze tipiche del miglior ragionier Fantozzi!! - non riusciamo a ricongiungerci agli altri. Decidiamo così per un rientro in tutta tranquillità, liberi da vincoli d'orario, non senza esserci prima rifocillati a dovere! e aver immortalato quei bei momenti in altrettante foto. Rientro a La Gatta e qui la terzultima difficoltà di giornata. Le altre - come detto da Giuliano - sarebbero state lo strappo di Casina e .. le forche di Puianello!! 😁 Proprio da Giuliano apprendero' poi che lui è Denis avranno fatto rientro di buon passo causa giustificati motivi familiari!! mentre Sasa' e Tommaso saranno rientrati poco dopo. Quanto a noi .. un caldo sole e .. un bel vento in faccia! ci faranno compagnia sino al rientro a Reggio. Colgo l'occasione per fare alla truppa che salirà in Trentino gli auguri, perché potranno essere giornate di delle belle pedalate by Robbibonni DOMENICA, 24 GIUGNO. Non amo poltrire, ma .. che non ami le partenze all'alba è noto, ai più! 😁 Questa volta, però, anche sotto la spinta di mio fratello Riccardo, ho pensato valesse proprio la pena fare un'eccezione! Già, perché era in programma la classica di Monte Orsaro. Quindi .. sveglia di buon mattino - 5.30! - e via a pedalare! Confesso, con mia sorpresa oggi tante defezioni, così a Puianello ci ritroviamo in sette, Giuliano Sasa' Giorgio Tommaso Denis Ricky ed io. A Casina incontreremo Lello e Peppone, che opteranno in quel de La Gatta per la salita che porta a Carnola con rientro dalla statale, incontrando sulla loro strada Carlo ed Enrico. Giornata fresca e soleggiata. Arrivati a Villa Minozzo, sosta alla fontana e foto di rito, quindi di nuovo in sella per affrontare quella che sarà l'ascesa più impegnativa della giornata, la salita che dal centro del paese porta a Monte Orsaro, passando per Coriano e Santonio, una salita lunga e costante, con una pendenza intorno al 6/7% , con punte del 10% o poco più, immersi in un bellissimo scenario, in cui a farla da padrone è il Monte Cusna, la cima più alta dell'Appennino Reggiano. Ricky ed io arriviamo in cima in leggero ritardo rispetto a Giuliano Sasa' e Denis e qui - complici una serie di circostanze tipiche del miglior ragionier Fantozzi!! - non riusciamo a ricongiungerci agli altri. Decidiamo così per un rientro in tutta tranquillità, liberi da vincoli d'orario, non senza esserci prima rifocillati a dovere! e aver immortalato quei bei momenti in altrettante foto. Rientro a La Gatta e qui la terzultima difficoltà di giornata. Le altre - come detto da Giuliano - sarebbero state lo strappo di Casina e .. le forche di Puianello!! 😁 Proprio da Giuliano apprendero' poi che lui è Denis avranno fatto rientro di buon passo causa giustificati motivi familiari!! mentre Sasa' e Tommaso saranno rientrati poco dopo. Quanto a noi .. un caldo sole e .. un bel vento in faccia! ci faranno compagnia sino al rientro a Reggio. Colgo l'occasione per fare alla truppa che salirà in Trentino gli auguri, perché potranno essere giornate di delle belle pedalate
Domenica 1 Luglio 2018, Domenica 8 Luglio By Mario il pres. I giri dei QUATTRO GATTI, così li ha definiti Enrico. Il primo, domenica 1 Luglio, nasce dalla coincidenza con il Week End Dolomitico della squadra e in tanti sono lassù, oltre le nubi, dove osano le aquile, quello dell' 8 Luglio, invece, è generato dall'indolenza collettiva. Non è il giro in piano che fa scappare i prof, per cui, non ha giustificazioni l'assenza in massa, non che la cosa abbia molta importanza, perché la Ciclistica è fatta da chi c'è. Domenica 01 Luglio Ebbene si, ci si trova in tre in piazzetta, tutti gli altri sono al fresco, sulle Dolomiti, nell'ormai celeberrimo WEEK END TRENTINO, o DOLOMITICO, quello che di solito si conclude con la passeggiata in TAXI, per alcuni. Silvio, io e Michi. Proviamo a viaggiare verso Puianello, per vedere se c'è altra popolazione. In effetti Enrico c'è e c'è anche la panciona Eleonora, per cui c'è anche il suo pargolo in attesa di luce. E' questo il motivo del numero virgolato di partecipanti. Come al solito le ripetiamo di fare attenzione. Lei, però, dice di trovarsi a suo agio sulla bici. In ogni caso, non forzerà, rientrando prima del Bocco. Noi, invece continuiamo per il giro della Pietra, quello di Maro e Vologno, tanto per intenderci, quello dalle vedute, in alcuni tratti, dolomitiche, tanto per sentirsi vicini ai nostri compagni la in loco. Scegliamo una scorciatoia, teoricamente poco sfruttata, in realtà piena di macchine, pronte anche a farci la festa. Michi ed Enrico, sono in palla e volano, io e Silvio c'è la caviamo. Notevole il muro di Vologno, li dove c'è la chiesa di Vologno dedicata a San Prospero ed, ovviamente, alla Madonna, quella che vedi, se ti dimentichi di inserire il rapportino 8il muro viene, giusto giusto, dopo una discesa). Arrivati a Carnola, c'è la solita sosta alla fontana, con foto di rito per noi e per altri che li si fermano. Il rientro prevederebbe un Cà del Merlo dal Cigarello, ma si preferisce il corto, nonostante questo significhi, l'odiata Felinese. Dopo Casina, ci becchiamo la Stella ed il rientro da Canossa e Quattro Castella, con la velocissima discesa di Bergonzano, asfaltata a nuovo. In piazza a Montecavolo foto e saluti , poi a casa. Giornata bella km 94 3,45 Partecipanti 4 ciclistica + 1,5 ospiti + tutti quelli del week dolomitico totale ? Domenica 08 Luglio I messaggi nella chat del venerdì, lasciano presagire poca affluenza nel ritrovo di calendario. Vi sono notevoli adesioni ad un lungo abusivo del sabato, per cui, la domenica sarà per pochi intimi. Così è stato, in piazzetta Silvio, Marco e Gabriele, sono in chiacchiere al mio arrivo ( da due domeniche, sono abbastanza puntuale). Si aggiungono anche Robbibonni e Riccardo ( Bonetti brothers') con Francesco, un triatleta loro amico. La sorpresa più grossa, però, l'abbiamo a Quattro Castella, quando troviamo il Dotùr ( Carmine Francesco Mazzoccoli per l'anagrafe, Carmine per tutti, Dotùr per gli amici) e sarà un bene, perché , mi sono dimenticato di dirvelo, il giro in programmo oggi, è lungo e anche un po' faticoso. Il caro Carmine, ci toglierà le castagne dal fuoco, tirandoci per la bellezza di 105 chilometri su 115 previsti (ovviamente perché è partito e arrivato a Quattro Castella). Dicevo del giro. Una lunga cavalcata verso Langhirano prima, Pastorello poi ( Robbibonni Riccardo e Francesco, il loro, gireranno per la Val Toccana direttamente), quindi direzione Corniglio lungo la Valle della Parma. Un mangia e bevi continuo, fino a quattro chilometri da Corniglio, quando dopo il ponte si gir a per Carrobbio e si inizia la Carrobbio-Tizzano, una salita abbastanza dolce, intervallata da una discesa assassina (quando stai andando in quota, le discese non sono mai positive), con due tratti non lunghi a pendenza appena doppia. Su a Tizzano, ci soffermiamo molto. Un accogliente bar (o meglio una accogliente barista), ci fa perdere un po' di tempo. Tempo che viene recuperato nella discesa che porta a Capoponte, anche se c'è un leggero vento contrario. Mi impongono il rientro da programma, dalla Val Toccana. Non è una sofferenza, ma ne avrei anche fatto a meno. Morale della favola alla fontana della Mamma, siamo, tutti in gruppo (ovviamente Silvio, Marco, Gabriele, io e locomotiva Carmine), pronti per rientrare a tutta dal fondovalle Sella, fino a Traversetolo, San Polo, Quattro Castella, salutando Gabri e Carmine ( uno in taglio per Cavriago, l'altro arrivato al nido). I restanti cinque chilometri, io, Silvio e Marco, li facciamo tranquillamente. In piazza , ci raggiunge Dino, in moto, per i saluti finali Giornata bella km 115 4,15 Partecipanti 5 ciclistica + 3ospiti totale 8
Domenica 15 Luglio By Mario il pres. E' proprio vero, “ chi si loda si imbroda”. Avevo appena finito di dire che ultimamente sono puntuale e trak, domenica una ventina di minuti di ritardo. Non male nella tappa del Ventasso. Non so chi ci sia davanti, ma comincio a tagliare già da Montecavolo, passando dalla piscina. Cerco i percorsi più corti, per cui a Quattro Castella vado per la vecchia provinciale. Sono solo, ovviamente, e questo mi permette, nella valle dell'Enza, da Cerezzola quasi fino alla Cueva, soprattutto nelle vicinanze del Pagoda, di sentire una miriade di cicale frinire, con una intensità pazzesca, quasi a chiedere se ciò che senti è naturale, oppure ci sono problemi nella tua testa. In ogni caso a Vetto incrocio Alberto, in discesa e, soprattutto, dopo Vetto, mi aggrego ai Bonetti Brothers, che hanno però, come destinazione Cà di Scatola. So che i partecipanti di giornata hanno, come percorso ufficiale, Gottano, per cui, spero, tagliando da Atticola di recuperare qualche cosa. Comincio, così, la salita più lunga del nostro Appennino, sedici chilometri da Atticola al piazzale del Ventasso, con pendenza medi a 6%. Non è cosa da poco. Se poi analizziamo il tratto dalla Buca di Borcale al piazzale, allora parliamo di dodici chilometri al 7,5%, fate voi. La rogna più grossa, potrebbero sembrare i due chilometri di Montemiscoso. In realtà, invece la rogna più grossa sono i cinque chilometri che separano Montemiscoso dal piazzale Ventasso. Pendenza costante, più o meno, ma non finiscono mai. Sto perdendo la speranza di incrociare il gruppo mattiniero, quando a cinquecento metri dall'arrivo, comincio a vederli. Robbibel, Luca, Michele, Enrico, Gabriele, Salvatore, Giuliano e Silvio, mi invitano a rientrate con loro. Ovviamente non li ascolto e arrivo fino alla meta parziale. Loro, da bravi ragazzi mi aspetteranno appena più in basso. La meta l'ho raggiunta perché non puoi invertire la bici a cinquecento metri dal culmine e perché è il pegno di tifo calcistico dei componenti della Ciclistica, per la vittoria della Coppa Italia da parte della squadra del cuore, nel mio caso Juve. Il ritorno è una pacchia, sia per la compagnia che per la strada in perenne discesa (quasi). Giuli spero sia passato con un po' di timore dalla sua curva (sapete che la Ciclistica ha curve dedicate in qualsiasi parte della regione: modenese curva Belletti, reggiano curva Giuli, o drittone di Dino, Enrico Michi, Silvio e Mario, parmense curva di Lesignano Bagni, con caduta di gruppo), ma per il resto è sempre andato in picchiata, seguito da Salvatore, Robbibel, Enry e gli altri. Nell'unica contropendenza del ritorno, quella sotto Vetto, inglobiamo il buon Carlo, di rientro dalle sue tappe alpine e non, francesi . Da Vetto a Montecavolo si rientra con giudizio, sempre, però allegramente, con Giuli, Carlo e Salvatore, spesso ai remi. Pare che sul percorso si siano visti anche Vanni e Iller, roba da poco, però. L'arrivo a Montecavolo è in mezzogiorno avanzato, per cui i saluti sono veloci, per accelerare il rientro in famiglia. Giornata bella km 106 4,27 Partecipanti 13 ciclistica + 2 ospiti totale 15
Domenica 22 Luglio
Le vacanze sono vicine e c'è già chi pensa all'organizzazione delle stesse, per cui c'è il deserto. Silvio questi problemi non li ha ed è presente, capitan Belletti rientra dopo alcune assenze, Lello sta tirando gli ultimi (intesi come chilometri, ovviamente, anche se in realtà il sabato successivo, farà un Pradarena, assieme a Carlo e SaSa), ma c'è, Salvatore farà l'ultimo giro con la squadra e c'è. Gabriele, invece, continua a stupire per le sue presenze, cosa non sempre possibile per impegni famigliari e anche lui c'è. Come ospite, noi non ci facciamo mancare niente, c'è un conoscente di due nostri illustri, quanto scarsamente presenti, iscritti, ossia Andrea e Paolo Barozzi, mi sembra di ricordare di nome Costantino. Starà con noi tutto il giro, facendo notare la sua caparbietà (in sostanza, uno che ne ha) Bello il giro, che prevede Castelnuovo, discesa dei Gessi, fondovalle del Secchia fino alle fonti di Poiano, quindi Razzolo (ma è veramente il paese natio di Razzoli?), Gatta , con rientro, dopo Casina , da Regnano. Le foto intermedie vengono fatte a Casina e alla fontana di Carnola. Lello non farà Razzolo, Silvio è indeciso, ma sceglierà il lungo. Verrà premiato (non solo lui, ma noi tutti) alle fonti, dalla vista di una ragazza in presa solare adamitica, o quasi. La stessa vista, l'ha avuta anche un vecchietto al volante di una Panda che per percorrere dieci metri ci ha messo almeno cinque minuti. La salita di Razzolo è doppia, una porta fino a Poiano, l'altra dopo la vallata di un affluente del Secchia, porta a Razzolo. Davanti i soliti, capitan Belletti, Salvatore e Gabriele, io e Silvio dietro, ma non troppo. Diciamo che un po' più impegnativa è stata la Gatta, non tanto per le pendenze, ma per il fatto che viene sempre per ultima , dopo una mattinata di altre salite. A Casina, a sorpresa, incontriamo Vanni e Iller. Qualcuno li costringerà a fare San Giovanni e loro ubbidiranno da bravi fondatori. Il rientro da Regnano e velocissimo per Salvatore, Roberto e Gabriele, tanto che non li vedremo più, mentre in piazza, arriviamo Io, Vanni, Iller e Silvio, per le utlime chiacchiere.
Giornata bella km 103 4,22 Partecipanti 8 ciclistica + 1 ospiti totale 9
Domenica 29 Luglio Detto dei tre pazzi Salvatore, Lello e , soprattutto, Carlo, che ieri sabato, sono andati a Pradarena ( che, ricordo, è la meta per la vittoria della Champions della squadra calcistica del cuore e non mi sembra che negli ultimi sette anni vi siano state vittorie in tal senso), l'ultima di calendario viene fatta da Michele, Giuliano, Silvio, ovviamente, Gabriele, che insiste, Tommaso, che rientra dopo un po', dal sottoscritto e da Roberto Montermini (Chuba), come ospite. Pur arrivando lngo, riesco a recuperare il gruppetto. Con sorpresa(non avevo guardato il percorso), mi ritrovo un Baiso da fare, prima del fondovalle Secchia che porta a Lugo. Giuli, tenta in tutti i modi di convincerci ad affrontare Ca a bella salita piena di tornanti, prevista ne lungo, ma siamo noi sei a convincerlo a desistere. Prignano, è sempre una salita interessante, anche se la si apprezza di più nel senso contrario. Il piccolo dritto prima del paese, chiude i sei chilometri di salita. La fontana è l'unico memento riservato al relax, perché, dopo si discende per Castelvecchiol e Pescale. La diga di Castellarano, questa volta è piena d'acqua e le anatre ci osservano, mentre rischiamo l'arresto per i soliti bisogni liquidi da espletare. A Veggia, Giuli, si vendica della scelta di ca Mateazzi, svoltando per i dislivelli di Casalgrande Alto. Stranamente viene seguito da tiutti senza troppe imprecazioni, tra l'altro verranno percorsi ad andatura sostenuta. Al rientro a Montecavolo, nella piazzetta delle rose, ad aspettarci, vi sono Vanni e Iller, che si lamentano per averli fatti attendere
Giornata bella km 95 3,48 Partecipanti 9 ciclistica + 1 ospiti totale 10
Domenica 02 Settembre 2018
By Mario il pres.
Ragazzi, si ricomincia. Dopo un mese di anarchia estiva dovuta alla mancanza voluta di percorsi in calendario, i tracciatori ci consigliano un bel Baiso, Montefaraone, Carpineti, Cigarello, Cà del Merlo, Marola, Casina, con rientro dalla Stella, o in alternativa, dopo Cigarello, Pantano. Ci sarà la piazza piena, mi dico. Invece no. Una previsione meteo catastrofica del giorno precedente, spaventa i valorosi atleti della Ciclistica. Il grigio del mattino, al momento della partenza, spinge la massa a “ VOLTER GALOUN”, così si legge nei messaggi Whatsapp della chat ciclistica, chat che poi di bici poco ha (è, però, interessantissima per altri argomenti, o meglio, per uno solo..... ). Personalmente non mi lascio spaventare e vado all'appuntamento. C'è la crema, ossia Bruno, il vecchio della Ciclistica (in realtà il più vecchio degli iscritti è Alessandro, ma, mentre una volta ci veniva incontro in inverso, ora preferisce una uscita leggera il sabato con i fondatori) e Iller il vice pres, nonché socio fondatore. Non c'è Silvio e questo è un evento. Stop. In realtà c'è un ospite. Costantino, già uscito con noi e amico di Andrea e Paolo. Per fortuna che c'è lui, perché i due ragazzotti della Ciclistica, dopo la Minghetta e Viano, preferiscono rientrare, lasciandomi all'acqua. Non nel vero senso della parola, perché di acqua, nella mattinata, non c'è stata proprio neanche l'ombra, anzi è comparso pure il sole. Con Costantino, un po' tra chiacchiere e tirate, arriviamo, dopo Baiso e Carpineti, al Cigarello, per poi scegliere Pantano, perché su a Marola si vede il cappello di nubi. Dopo Casina riprendiamo la Stella per rientrare da Sordiglio e dallo strappo di Paderna e salutarci in piazza a Montecavolo, senza soffermarci in chiacchiere. La Ciclistica è fatta da chi c'è.
Giornata un po grigia km 78 3,14 Partecipanti 3 ciclistica + 1 ospiti totale 4
Domenica 5 Agosto
Questo appuntamento è un evento eccezionale. Viene inserito in calendario, ma non è per tutti.. Intercorrono telefonate, durante la settimana. Giuli, il fautore principale dell'evento, cerca adepti. Li trova in Gabriele (sotto rischio di orario d rientro), Luca (in attesa di Cuba) e Roberto Bel (che addirittura allungherà il giro, come se non fosse già un'impresa arrivare a Pradarena e rientrare) e troverà adepti anche tra gli ospiti. Chiara (triatleta reggiana, ma soprattutto gran nuotatrice),che ha chiesto aiuti per la parte ciclistica della sua attività sportiva e che ogni tanto esce con piacere (reciproco) con noi, si aggrega agli eroi alla gatta, Max Tosi sarà stato coinvolto da Giuli, mentre la sorpresa è Maurizio Aguzzoli, l'iron man del ciclismo (per lui un allenamento, abituato a distanze pazzesche), che si è aggregato al gruppo forse già da Reggio. All'appuntamento c'è anche Carlo, un altro IRON MAN (nostro) appena reduce, la settimana precedente, dallo stesso tragitto. Ben centocinquanta chilometri e sei ore e passa di bici, un'impresa Di ciò che è successo durante il percorso, poco posso dirvi, se non che la fontana di Cervarezza ha accolto Luca e Giuliano, ma per chi l'ha fatto posso certamente certamente dire che sono i portabandiera del nostro cartellone “ CICLISTICA MONTECAVOLO THE POWER ON DE ROAD”
Giornata bella km 150 6,48 Partecipanti 5 ciclistica + 3 ospiti totale 8
Domenica 09 Settembre 2018
By Mario il pres.
Vogliamo parlare di Aria Contro? Pare che sia una cosa normale che l'aria fredda della montagna, più densa e più pesante per unità di volume rispetto a quella calda, scenda a valle scalzando l'aria calda, per cui, noi che di solito, al mattino, andiamo verso la montagna ce la troviamo contro. E' successa la stessa cosa anche questa mattina. Siamo in undici a percorrere la provinciale che porta a Vetto ( in realtà qualche variazione c'è stata, perché Iller, Vanni e Lello, si sono sganciati e non so cosa abbiano fatto). Luca, il più in forma, la tira con intensità, seguito da Enry, sempre pronto alla sfida, Costantino (ospite) Stefano, (subito utilizzato da Silvio come meccanico riparatore, causa foratura a Roncolo) e Roberto, pure loro ospiti, Marco, Silvio e il sottoscritto. Vetto fa da spartiacque. Non so per quale motivo, ma Silvio, Marco, Iller, Vanni e Lello, gireranno le loro bici verso la discesa, lasciandoci soli. Luca, io, Enry, Costantino, Stefano e Roberto affrontiamo la scomoda piscina di Vetto, una salita di cinque chilometri all'otto, ma due e mezzo al dieci. Io sono dietro, ma conosco la strada, per cui gli altri sono costretti ad aspettarmi. Perderemo i due ospiti Stefano e Roberto ( non so per quale motivo, in quanto dotati di potenzialità). Dopo Costaborga, la pendenza cala di intensità. Ne approfittano Luca e Enry, per parlare del loro argomento preferito, non la bici, ma la gnocca. Ne ho sentito di ogni!!!, quasi alla stregua degli argomenti o delle foto che passano per la Chat Ciclistica (meno male che Silvio aveva già cambiato direzione). Finalmente, dopo tanti falsi avvistamenti, arriviamo al passo sotto Monte Piano ed iniziamo il rientro, quasi tutto in discesa. Il quasi è d'obbligo, perché ci saranno i due strappi di Casino, la salita prima di Castelnuovo, lo strappo dell'Ospedale e la rognosa Felinese, tutta controvento. Ed eccoci al problema. Avevamo l'aria contro in salita, per cui te la aspetti favore in discesa (oltre alla pendenza). Errore, c'è L'INVERSIONE TERMICA che ci frega. Ad una certa ora, pare cambi tutto, anzi CAMBIA TUTTO, l'aria che prima andava dalla montagna alla piana, ora ritorna a casa. Facciamo finta di niente e rientriamo da Casina sulla statale, perché sulla Bibbia c'è casino tra il percorso scritto e quello tracciato. Noi scegliamo il più facile, per non commettere errori. A Puianello i tre reggiani mi lasceranno solo e solo rientrerò in piazzetta delle Rose a Montecavolo, completamente vuota. Anche questa volta la parte migliore della giornata (le chiacchiere gli sfottò), è saltata.
Giornata un po grigia km 79 3,08 Partecipanti 8 ciclistica + 3 ospiti totale 11
Domenica 16 Settembre 2018
By Mario il pres.
Certe relazioni, bisogna farle subito, per non dimenticare episodi di giornata interessanti. Il giro è duro, è il nostro “Piccolo Lombardia”, il più intenso prima della fine stagione. La piazza, anche se non mi vede presente, è occupata. Silvio, Vanni, Iller, Marco, Lello, Salvatore (reduce dalla Madonna del Ghisallo e dal Muro di Sormano, ossia i sabati pazzi ella Ciclistica), Morello ( Luca mor), Robbibel e Carlo (questa settimana tranquillo, ma la precedente protagonista dei sabati pazzi della Ciclistica, con il radici, assieme Salvatore e Robbibel, dopo, attenzione attenzione, il giro de Lago di Como del venerdì, un pazzo tra i pazzi) e l'ospite Costantino, mentre a Puianello ci aspettano Giuli ed Enry. Luca mor, ieri sera l'ha passata in bianco e questa mattina si sfoga con la bici. Assieme a Robbibel, fa morire il sottoscritto, Giuli, Carlo, Salvatore, Costantino ed Enry, lungo il falsopiano di Pecorile. Marco, Vanni, Silvio, Lello e Iller, intanto, ci hanno abbandonati, preferendo la statale per Casina ( corto inventato) e di loro non parleremo più. Noi sette della Ciclistica, più Costantino, invece ne avremo da dire. Intanto di Cavandola, o meglio della salita che porta a Cavandola , ma che abbiamo percorso fino al bivio di Votigno. Davanti, Belletti e Salvatore e forse Luca e Carlo , se le danno lungo il chilometro e cinquecento all'undici di media, Costantino è in mezzo, più o meno con Giuli, mentre io ed Enry lottiamo per la maglia nera. Al bivio, in sosta per le foto, l'argomento è il solito, il numero giornaliero (o settimanale o mensile o annuale), dei rapporti sessuali. Enry e Luca, la fanno da padroni. Il silenzio ritorna dopo la discesa nella buca del Mulino di Votigno. Cominciano, infatti, i sei chilometri che ci porteranno alla Stella ( pendenza otto per cento). E qua succede l'incredibile. Luca Mor, affamato di f...., vede una ragazza in passeggiata, ma la vede di scorcio, per cui chiede a Rob, di fianco a lui, come era. Robbibel la piazza li come una media età, ma viene corretto dalla ragazza stessa, dotata di un udito bionico, che si dichiara giovane. Entusiasta della risposta, Luca , gira la bici e ritorna verso la ragazza. Non lo vedremo più. Sono stato costretto a inserire nella tipologia delle presenze giornaliere, la voce dispersi, che troverete in fondo pagina. Per noi continua la fatica (Salvatore rientrerà dopo Casina), mentre per Luca, forse, ne inizia un'altra. Il resto è la solita routine. Quelli rimasti ( io, Robbibel ;Carlo, Giuli, Enry e Costantino) si fanno Marola, per rientrare da Casina, farsi il col di San Giovanni e la discesa di San Pietro. Qualcuno pensa di accorciarla dall'interno di Jano, ma Giuli, l'incontentabile, ci appioppa Borzano. La Russia la facciamo da separati in casa ( io e Costantino, non ci fermiamo ad una fontana), come pure il rientro da Albinea. Gli incontentabili ( aggiungo Carlo a Giuli), si berranno anche la Chiesa di Albinea. Con qualcuno in piazza ci si ritroverà, per le ultime coglionate di giornata.
Giornata perfetta km 79 3,32 Partecipanti 11 ciclistica + 1 Ciclistica disperso+1 ospite totale 13
Domenica 23 Settembre 2018, 30 Settembre 2018
By Mario il pres.
Oggi , ultima di settembre, sono stato sollecitato da Salvatore per la mancanza della relazione del 23, con ragione, ma raga, si fa quel che si può. Domenica 23 Settembre Oggi, non siamo in tanti, ma abbiamo due ospiti importanti Sergio e Marco che chiameremo Simonazzi, rappresentanti dello showroom bici che affianca l'ormai noto negozio moto. Proprio per la loro presenza, la e per farci belli, l'andatura la teniamo subito alta. Silvio, Lello e Richi ( che considereremo ancora ospite, nonostante i suoi anni trascorsi in Ciclistica), non brontolano, figuriamoci Carlo, Salvatore, Giuli ed Enrico e, per breve tratto Robbibonni, in rientro dopo un'estate travagliata. Il passo è buono, ma la parola passo, in dialetto “pas”, ha diverse accezioni, non ultima quella relativa all'aggettivo dell'organo sessuale maschile ed Enry, sempre impegnato in battaglie notturne, ne è il facile bersaglio. Tra l'altro è proprio Enrico a diventare protagonista, forando all'inizio della val Cieca, mettendo in evidenza, ancora una volta (era toccato a Stefano -Simonazzi, un'altro dell'equipe oggi non presente, in altra occasione), l'abilità dei tecnici dello showroom. Oggi è toccato a Marco. Questo inconveniente spacca il gruppo. Davanti Silvio, Richi e Lello, dietro tutti noi, tranne RobbiBonni, che ci ha lasciati per un Sella di giornata. Dobbiamo affrontare la salita di Mulazzano o delle Vacche, tre chilometri e mezzo al sei, con tratti in doppia. Lo si affronta, però, dopo il palso piano della Val termina (o Val Cieca), tirato a tutta da Salvatore e dal sottoscritto, per rincorrere culi passati in precedenza, purtroppo con scarso successo. Ne pago un po' le conseguenze sulla salita. Ma i ragazzi sono bravi ad aspettarmi. In discesa (ci si ricompatta, intanto con il trio in fuga), Giuli sparacchia, come suo solito, ma anche i Simonazzi si difendono bene. Che Giuli sia incontentabile, lo si nota anche nel falso piano che porta a Capoponte. E' davanti a fare una andatura non proprio leggera. La Val Toccana è lunga e suddivisa in due tronchi. La prima parte viene fatta più o meno tranquillamente. Il problema che nel tratto centrale ci sorpassa una ragazza, direi molto appetibile. Sapete che tira più un pelo di f... che un carro di buoi. E' la realtà. Si forma un carosello al quale partecipiamo tutti, anche se la seconda parte di salita qualche vittima ( io in primis) la genera. In ogni caso alla Fontana della Mamma, ci riuniamo tutti (non Silvio, Lello e Richi), ragazza compresa e questo ci permette di apprezzare lo sforzo fatto per starle in compagnia. Il ritorno dovrebbe essse una pacchia, ma così non è. C'è Neviano dal Torrione, ma questo è un piccolo problema (2,6 km al 3, ma le medie di Strava vanno interpretate). C'è la bellissima discesa di Neviano e nche questo non è un problema. C'è il falso piano in discesa che porta a Traversetolo e questo comincia a diventare un problema, perché Salvatore e Giuli, davanti la tirano. Il problema grosso diventa Guardasone. Da Stombellini. Vengonio citati ottocento metri all'undici, ma ragazzi, credetemi, è una bufala. Io non ho Garmin o accessori simili, ma garantisco che non si scende sotto il dodici e le punte sul 20 e passa ci sono. Quando scolmi tiri un sospiro di sollievo. Salite finite quindi tutti tranquilli. Non proprio la tangenziale da Quattro Castella a Roncolo ( dopo che Carlo ci ha trascinati su dalle ceramiche Leoni) è troppo invitante per non fare una crono squadre. Salvatore, io , Sergio, Giuli e Carlo, ci alterniamo al comando, con cambi quasi regolari, arrivando stanchi a Montecavolo. Giornata splendida km 78 3,00 Partecipanti 8 ciclistica + 3 ospiti totale 11
Domenica 30 Settembre
I tracciatori, oggi ultima di settembre, hanno pensato di regalarci una giornata di fatiche, dimenticandosi che il nostro “Piccolo Lombardia” era già stato tracciato. Abbiamo diversi ospiti. Costantino, Roberto Montermini, Marco, Sergio e Chiara. Anche noi siamo ben presenti. Salvatore, Bruno, Lello, Michi, Carlo, Silvio, Iller, Vanni, Gabriele ( che è riuscito a crearsi lo spazio per una bicicletta), RobbiBel, Giuli, Luca M ed io. In testa sono Carlo e Salvatore. Parlano, ma spingono, per cui l'andatura è sostenuta, mettendo un po' in difficoltà Chiara, che però, con ostinazione rientra. A Rondinara, siamo tutti assieme, poi la separazione. Chiara in mezzo tra il gruppo davanti e quelli un po' in ritardo, non si accorge di dover voltare per il municipio di Viano, per cui si ritrova sola al bivio per Baiso ( rientrerà, invertendo la bici). Ci scusiamo per averla abbandonata. Ma veniamo a noi. Detto della Minghetta, prima salita di giornata, il percorso ci porta al municipio di Viano ( 1 km al 10), che continua per un altro chilometro al dieci e passa a Mamorra ( seconda e terza di giornata). C'è poi, dopo saliscendi vari, il mitico Castello di Querciola. La telefonata di Chiara, dispersa, mi permette di godermi una bellissima vista sulla Chiesa- Castello. Vedo anche gli altri compagni ( Giuli, Robbibel, Gabriele, Michi, Salvatore, Luca Mor, Chuba, Costantino, Marco e Sergio), in fila indiana, mentre attaccano la salita. Io arriverò un po' dopo, ma la pendenza non è cambiata. Questa quarta salita (tratto del Castello più il tratto che porta a Fondiano, appena dopo Regnano) è durissima e le difficoltà aumentano per lo stato pessimo( ed è un eufemismo) della strada. La sosta a Fondiano è d'obbligo (Carlo si impegna in una pisciata chilometrica, quasi avesse bevuto tutta l'acqua del lago di iseo, circumnavigato ieri, tanto per fre due passi...). La quinta di giornata e la salita che porta a San Giovanni, la sesta è il Col di San Giovanni, la settima è lo strappo di Giandeto ( non per Michi, che ci abbandona), l'ottava è la salita che da Giandeto ci porta al muro di Canicchia. Dirvi chi sta davanti mi diventa difficile, io sono sempre l'ultimo. So solo che dopo questo muro il nostro CAPITANO (che sono certo sia stato spesso davanti), fora, ma si gestisce la sostituzione in proprio, senza coinvolgere i tecnici Simonazzi. Ho perso il conto. A no, la nona. La nona è Marola dalla Statale (non per Gabriele, che ha terminato le ore d'aria, per cui deve rientrare). Una bazzecola. Finalmente ci si ferma ad una fontana, quella di Marola appunto. Sosta benefica, perché, dopo un conciliabolo generale, si decide di rientrare dalla Statale dopo Casina, eliminando l'undicesima ( la Stella) e la dodicesima (la buca di macigno). La discesa, come al solito, esalta Giuli, ma anche quasi tutti gli altri. Dopo La Vecchia entra in azione Roberto Montermini (Chuba), abituato dalle corse alle alte velocità e in un attimo siamo a Puianello. Risultato, a mezzogiorno a Montecavolo in piazza delle Rose per foto e commenti. Giornata splendida km 74 3,02 Partecipanti 13 ciclistica + 5 ospiti totale 18
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